Crescere insieme,
per un’economia giusta.
La crisi sta cambiando forma: da finanziaria ed economica, è divenuta sociale e politica. I governi e le istituzioni hanno preso misure straordinarie per risolverla, ma il rischio di una grande depressione è ancora elevato. Il sintomo più grave di questa malattia è la crescita delle disuguaglianze a livelli inaccettabili, nuova questione sociale del nostro tempo.
Questo libro è un viaggio dentro la crisi, per descriverla in maniera semplice, conoscerla più a fondo e capire come si può contribuire a risolverla. Scopriremo che la catastrofe non è solo economica ma culturale, e come tale non può essere affrontata con politiche tradizionali. Ciò di cui abbiamo bisogno è un nuovo paradigma che ricostituisca quel vincolo umano essenziale di solidarietà che l’economia ha perduto.
Senza cadere nella trappola di nuove ideologie, il libro avanza suggestioni e proposte concrete per favorire l’affermazione di un’economia giusta. Applicando il principio empatia di Adam Smith, quel senso morale che induce l’uomo a considerare gli effetti sugli altri dei propri comportamenti, le imprese riscoprono il vantaggio competitivo della collaborazione e della distribuzione più equa del valore, la finanza riguadagna rispetto e fiducia rivendicando la sua funzione sociale, Stato e mercato ritrovano a livello locale e nazionale nuovi equilibri nella sfera dei beni comuni e soluzioni definitive a i più gravi problemi dell’economia italiana ed europea: il debito pubblico e il futuro dell’euro.
Prendere la direzione dell’economia giusta non è un passo facile né scontato perché presuppone un salto culturale: condividere la necessità di un ancoraggio morale nelle scelte economiche. Una sfida difficile, ma anche una straordinaria opportunità per coniugare crescita economica e progresso sociale.
Recensioni:
“Un salto culturale per una crescita equa” Sole 24 ore, 11 Agosto 2013
“L’economia giusta del crescere insieme” Sbilanciamoci, 17 Maggio 2013
Video Rai3, Agorà, 15 Maggio 2013
“Uscire dalla crisi è possibile, con un’economia solidale” Corriere della Sera, 12 Maggio 2013
“Questa economia ci toglie il futuro” Avvenire, 3 Aprile 2013
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